Al momento stai visualizzando Glutine: dannoso per tutti o per chi ha particolari patologie?

Il glutine è attualmente al centro di dibattiti molto accesi. È pericoloso per la nostra salute oppure soltanto per coloro che hanno una specifica patologia? In questo articolo cercheremo di dare una risposta esaustiva, parlando di quanto sia importante nella dieta e di quando diventa un problema serio per la salute.

L’importanza del glutine nella dieta

Il glutine è una proteina che si trova nel pane, nella pasta e in molti altri prodotti a base di frumento e cereali. Le sue origini risalgono a tempi antichissimi, quando le prime civiltà iniziarono a produrre pane e altri alimenti che, oggi come allora, fungono da principali fonti di proteine, fibre e sostanze nutritive.

Il problema sorge quando vengono consumati prodotti raffinati, ossia quelli privati dei loro valori nutrizionali. Gli additivi alimentari come sodio e zucchero contenuti in questi prodotti sono dannosi indipendentemente dalla presenza di questa proteina. Quindi, quando quest’ultimo è un problema per la salute? Risponderemo di seguito.

Quando il glutine diventa un problema

Chi consuma glutine ha delle reazioni avverse, in certi casi molto pericolose. La celiachia è una delle condizioni principali. Si tratta di una malattia autoimmune che danneggia l’intestino tenue. Tra i problemi che attanagliano chi soffre di questa patologia ci sono l’infiammazione intestinale, il malassorbimento dei nutrienti e alcuni sintomi sistemici. Pare chiaro, quindi, che devono consumare alimenti senza glutine.

Altra condizione, meno diffusa, è la sensibilità al glutine non celiaca. I sintomi sono simili alla celiachia, ma non c’è risposta autoimmune. C’è poi chi è allergico al grano e chi soffre di altre malattie autoimmuni, come la tiroidite di Hashimoto e l’artrite reumatoide. A queste persone viene indicato di non consumare glutine, data la correlazione genetica e immunitaria con la celiachia.

Andiamo adesso ad analizzare ancora più nei dettagli la celiachia e la sensibilità al glutine, cercando di chiarire in che modo queste condizioni si manifestano e quali sintomi comportano.

Celiachia e sensibilità

Ai celiaci viene consigliato sempre di non consumare alimenti che contengono glutine. Questo perché provoca danni irreversibili negli individui geneticamente predisposti. La perdita di peso e l’anemia sono i sintomi più evidenti dovuta al malassorbimento dei nutrienti.

Come viene individuata la celiachia? Tramite una diagnosi approfondita, che prevede analisi specifiche del sangue o biopsia intestinale. Al contrario, la sensibilità al glutine non celiaca viene individuata per esclusione e attraverso la reazione sintomatica connessa all’ingestione del glutine. I sintomi più evidenti sono i disturbi gastrointestinali e il mal di testa.

Altra questione spinosa è l’allergia al grano, che spesso si intreccia con le problematiche legate al glutine. Diversamente dalla celiachia, è una risposta immunitaria anomala alle proteine specifiche del grano, che può risultare pericolosa, poiché causa delle reazioni allergiche come l’anafilassi.

Per diagnosticarla, di solito si invita il paziente a non consumare alimenti con grano per un certo periodo. È più frequente nei bambini, ma può manifestarsi anche in età adulta.